sabato 8 settembre 2018

Perfino la corteccia degli alberi

alla sera del giorno
08.09.2018

È consuetudine che l’accordo finale di una melodia porti sempre in sé non solo la conclusione armonica di un brano musicale ma, più di ogni altro virtuosismo, la soluzione sinfonica di un viaggio e di un intreccio di note.
Perfino sulla corteccia di un albero può essere inciso un ricordo, nomi e cuori, accerchiati e attraversati da cupidiche frecce... Ma un passo oltre il ricordo personale di una storia d’amore, segno inciso di un passaggio innamorato a due per quel luogo e il desiderio che non abbia mai fine quel sentiero d’amore, sulla corteccia dello stesso albero può essere marcato un altro segnale, un segno indicativo di conferma e d’invito a proseguire quel sentiero ancora per un tratto, fino al raggiungimento del traguardo finale.
Quanto è vero che per la Terra promessa ci vogliono persone promesse, uomini e donne capaci cioè di presente e di futuro, di costanza e di fiducia nei segni indicatori della vita. Persone promesse che hanno capito sulla loro pelle che non è possibile raggiungere una mèta se quella mèta non è già presente, avvertita, percepita, disegnata dentro se stessi.
E ad ogni cosa che giunge al suo compimento, che si tratti di una melodia, di una storia d’amore, di un sentiero, manca sempre l’ultimo atto, un ultimo apprendimento necessario e improrogabile, il più importante che la vita ci possa insegnare: l’arte dello scomparire. Come una melodia e una storia d’amore, come il sentiero di un viaggio, ogni dimensione del nostro esistere giunge alla sua risoluzione finale ma, più di essa, all’atto estremo del dileguarsi per sempre nelle tenebre.
Che cosa alla fine resterà di noi, Signore, se non la nostra fiducia in Te, un anelito infinito e il desiderio di ritrovarci tutti nel palmo aperto delle tue mani? E tu ci racconti che, come a Te non sfugge il passaggio di una cometa nel buio dell’universo, così il passaggio di ciascuno di noi non svanirà nel nulla. E ti appunti ogni cosa di noi, per custodire – come si fa con un segreto per pochi intimi – la passione che Tu hai per noi e che ritrovi in noi per Te.
Nei giardini del tuo amore, l’eterno paradiso del nostro ritorno, Tu incidi sugli alberi della nostra vita la tua frase d’amore per ciascuno di noi, in attesa che ognuno raggiunga finalmente quel giorno in cui potrà leggerla con i suoi stessi occhi: “il tuo cuore a nessuno se non a Me!”. Allora, in quel giorno ultimo, sarà l’arte della gioia a comparire in noi, non più come un segreto per pochi intimi, ma come la luminosa melodia del nostro intimo e definito incontro con Te.